sabato 21 gennaio 2012

History corner [2] - L'omosessualità nella Francia dell'Illuminismo.


Voltaire (François-Marie Arouet), 1694-1778



Nel Settecento la Francia era ancora un paese essenzialmente cattolico e come tale l'omosessualità non era ben accetta. In realtà, più che una vera e propria campagna contro l'amore omosessuale (maschile, perché, come al solito, il lesbismo era considerato ancor meno) l'atteggiamento che regnava era quello di una più o meno quieta indifferenza.

Negli ambienti scolastici (dominati essenzialmente dal clero) si cercava di limitare le "amicizie pericolose", che in ambienti di un solo genere potevano facilmente sorgere, ma generalmente l'omosessualità non fu durante tutto quel periodo al centro di alcun dibattito.

I philosophes stessi si occuparono di omosessualità solo tangenzialmente della questione. Montesquieu nell'Ésprit des Lois si esprime sull'omosessualità dicendo che piuttosto che punire gli omosessuali, bisognerebbe prevenire l'omosessualità prevenendo la formazione delle condizioni che la favoriscano.

Tuttavia tra gli Illuministi, colui che fu maggiormente coinvolto nell'argomento fu Voltaire. Voltaire nelle sue opere non offre una trattazione sistematica dell'omosessualità e la sua visione é spesso contraddittoria.

L'omosessualità é vista positivamente nell'Anti-Giton, dove é descritta in termini eroici, facendo appello all'amore omosessuale della Grecia Antica e dell'Italia Rinascimentale. Il titolo stesso é un richiamo all'antichità: Gitone é il giovane e bel protagonista del Satyricon di Petronio ("Gitone"indicava nel linguaggio colto della borghesia francese dell'epoca appunto un giovane e bel ragazzo omosessuale). Tuttavia bisogna ricordare che tutto il poema é altamente satirico e che Voltaire non esita a usare l'omosessualità come accusa contro i propri nemici.

Questo atteggiamento ambivalente riflette probabilmente il modo in cui il filosofo visse la propria sessualità: oltre alle numerose relazioni con il gentil sesso, infatti, Voltaire ebbe anche una turbolenta relazione con Fredrick di Prussia negli anni quaranta del Settecento. La relazione durò solo qualche anno, nonostante Frederick stesso scrivesse che di "essersi sposato per l'eternità" col l'intellettuale francese, e finì a causa di uno scandalo provocato dallo stesso Voltaire.

Diderot in Le rêve de d'Alembert tratta l'omosessualità maschile come un puro atto di piacere, una perversione generata dall'attrazione per i giovani corpi maschili e da una `disorganizzazione dei nervi' nelle persone anziane.

Nella mentalità generale, l'omosessualità maschile rimaneva un vizio (soprattutto un vizio dell'aristocrazia), ma di fatto era moderatamente tollerata se non esibita (al contrario di quanto avvenisse negli stessi anni nel Regno Unito, per esempio). Rimaneva comunque una potente arma di diffamazione sia per gli uomini che per le donne (come testimoniano i pamphlet che attribuiscono passioni saffiche a Marie-Antoinette).

C'é anche da considerare che la percezione della mascolinità e del lecito nei rapporti tra uomini era molto diversa dalla nostra e dimostrazioni di affetto che oggi giorno vengono associate dalla mentalità comune all'omosessualità non lo erano nel Settecento (parliamo sempre al livello delle classi colte). La galanteria e l'etichetta prevedevano che l'uomo avesse comportamenti che oggi giudicheremo effeminati: un aspetto estremo di questo atteggiamento erano i cosiddetti cicisbei.

Allo stesso modo il linguaggio della sensibilità settecentesca (specialmente nel secondo Settecento, grazie all'influenza di Rousseau) é linguaggio dei sentimenti: usare espressioni com "ti amo", "ti abbraccio", "ti bacio" erano comuni e accettabili anche fra uomini.

La teorizzazione dell'amicizia come virtù principe (soprattutto ad opera di Mably) e dell'amore intellettuale (soprattutto nella distinzione neoclassica tra "amor de passion" e "amor de raison" teorizzata da Rousseau nella Nouvelle Héloise) contribuirono a creare, soprattutto nella borghesia, una certa benevolenza per rapporti affettivi molto stretti tra persone dello stesso sesso, di fatto aprendo la strada alla tolleranza verso l'amore omosessuale.

Infine il Neoclassicismo ed il rinnovato interesse per l'Antichità classica come modello e fonte di ispirazione contribuì ad una progressiva apertura verso l'omosessualità.

Dal punto di vista della legislazione, l'Illuminismo non aiutò a fare grandi progressi: la sodomia rimase in legale in Francia fino all'avvento della Rivoluzione: solo nel 1791 la sodomia non fu più considerata `offesa al pubblico pudore' e quindi depenalizzata (ma il tema "omosessualità e Rivoluzione Francese" é la storia per un'altra volta).


Per saperne di più:


D. Godard, L'amour philosophique - l'homosexualité mascuiln au siécle de Lumiérs, Béziers 2005.

Qui trovate un elenco di risorse sull'omosessualità nella storia francese: http://rictornorton.co.uk/bibliog/bibfranc.htm



2 commenti:

Men's Tales ha detto...

Mmmhhh, hai toccato uno dei miei periodi preferiti!
Bellissimo articolo, grazie mille <3

Florelle ha detto...

Mi sa che siamo in due ad adorare quel periodo lì *_*
<3

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