martedì 14 febbraio 2012

History corner [Valentine Special]





Adriano e Antinoo


Come promesso, ecco la mia storia di san Valentino! Un breve sondaggio ha rivelato che volevate saperne di più su una coppia molto famosa dell’antichità, anzi forse la Coppia per eccellenza: l’imperatore Adriano e il giovane Antinoo.

A buon diritto, questa é l’unica storia di amore omosessuale che possa essere chiamata così senz ombra di dubbio.

Come gli amanti della Yourcenar ben sanno, la romantica relazione tra l’imperatore e il giovane Antinoo durò dal 124 d.C al 130, anno della morte del giovinetto.

Antinoo era Greco, originario della Bitinia (nell'odierna Turchia) e probabilmente si aggregò al seguito dell’Imperatore durante la visita di quest’ultimo (da ritenersi falsa è la versione secondo la quale Adriano fece cercare per tutti l’impero il più bel giovinetto che vi fosse).

É facile intuire come Adriano, imbevuto di filosofia e cultura greca e non estraneo al fascino maschile, si invaghisse del giovane e lo nominasse suo coppiere personale. Nonostante la loro relazione rientrasse nei canoni della pederastia ateniese, ben presto negli ambienti di corte si cominciò a considerare quella relazione eccessiva e morbosa.

Il lato più tragico e allo stesso tempo più affascinante di questa lunga storia d’amore é quello della morte di Antinoo nel 130 d.C durante una visita dell’Imperatore in Egitto: Antinoo cadde nel Nilo, vicino a Besa, ed il suo corpo non fu mai ritrovato. Incidente, suicidio, omicidio o rito sacrificale?

La spiegazione più semplice é quella di un incidente durante la navigazione sul Nilo: a causa di un movimento brusco o di una collisione con le sponde del fiume o con un'altra barca, l'imbarcazione reale avrebbe vacillato, sbalzando Antinoo nel fiume. Il giovane sarebbe poi annegato oppure sarebbe stato sbranato dagli alligatori.

La seconda ipotesi deve la sua popolarità alle Memorie di Adriano, ma non trova riscontro nelle fonti antiche e probabilmente il suicidio come risposta al maturare del corpo é una motivazione troppo novecentesca.

Omicidio? Questa ipotesi é probabile, in quanto molte persone vicine all’imperatore erano stufe di questa relazione e la vedevano potenzialmente pericolosa per la stabilità politica dell’impero (cosa sarebbe successo se Antinoo avesse voluto esercitare la propria influenza su Adriano per fini politici?).

L’ipotesi più accreditata dalle fonti storiche é però quella del sacrificio, come fanno intendere Cassio Dione e Aurelio Vittore. Tuttavia le tradizioni sono differenti. Secondo una delle versioni, qualcuno vicino ad Adriano avrebbe scelto Antinoo come vittima designata di un rito magico per allungare la vita dell’imperatore e Dione arriva fino a suggerire che il mandante del crudele atto sia stato proprio lo stesso Adriano, che si sarebbe interessato a pratiche esoteriche. É possibile che un uomo sapiente ed esperto di filosofia si fosse persuaso ad ordinare un gesto così efferato?

Cé un'altra versione dei fatti. Anche Antinoo, infatti, pareva essersi avvicinato alla religione tardo egiziana e alle pratiche magiche (come molti membri della corte adrianea). Antinoo, dunque, potrebbe essersi sacrificato volontariamente per allungare la vita dell’amato. La sua giovane vita per allungare quella dell'uomo che amava: forse questa é un’ipotesi ancora più affascinante di quella presentata dalla scrittrice francese.

Rimane il fatto che, saputa la notizia della morte di Antinoo, Adriano impazzì di dolore, senza curarsi di nascondere le proprie lacrime persino in pubblico. In questo Adriano poteva appigliarsi a due celebri precedenti: il pianto di Achille nell’Iliade e, quello storico, della disperazione di Alessandro Magno dopo la morte di Efestione.


Proprio nel ricordo dell’amante, Adriano superò il precedente macedone: laddove Alessandro si era dovuto accontentare di far diventare il proprio compagno un eroe, Adriano promosse il culto di Antinoo come un nuovo dio. Vicino a Besa Adriano fondò la prima Antinoopoli e altre ne sorsero nell’impero. Immagini e templi dedicati al giovane furono costruiti in ogni regione. Testimonianza di questa volontà é il fatto che la maggior parte dei musei archeologici contemporanei possiede almeno un ritratto del giovane Bitino.

I resti dell'Antinoeon

Il tempio più bello era probabilmente quello che Adriano fece costruire nella sua villa a Tivoli, l’Antinoeion, e del quale sono state ritrovate recentemente le fondamenta. Questo tempio era situato in una delle aree periferiche della villa, ma era probabilmente visibile dallo studio privato dell’imperatore. Doveva essere un edificio grande e riccamente decorato in stile egiziano: é molto probabile che l’obelisco adesso al Pincio e le statue in marmo nero raffiguranti divinità egiziane e Antinoo-Osiride adesso ai musei Vaticani provengano da lì. É molto probabile, però, che i lavori per il monumento non siano stati mai completati (probabilmente la grande esedra centrale vide solo le proprie fondamenta).

Chissà se nel momento della morte Adriano pensò con tristezza a quell’opera mai completata.


(immagini: http://www.antinous.wai-lung.com/ e Wikipedia).

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