LA LUCE gli feriva gli occhi, ma non poteva stringerli
più di così. Avrebbe voluto tapparsi anche le orecchie, per proteggersi da quei
BIP infernali.
“È sveglio?” chiese una voce acuta, femminile.
Kurt rabbrividì.
“Su, è ora di svegliarsi.”
I BIP erano ritmici, regolari… come un battito cardiaco.
Giusto. Avrebbe dovuto capirlo subito – dall’odore intenso di disinfettante –
che si trovava in ospedale. I macchinari a cui era collegato dovevano aver
segnalato, in qualche modo, il suo risveglio.
“Che è successo?” Cristo santo. Quella non era la sua
voce – era la voce di uno che si era pappato sabbia a colazione. Parlare gli
faceva un...